Sport

Lettera aperta alle “ragazze terribili”.

In attesa di pubblicare la seconda parte del post sull’incrocio delle imprese della pallavolo e della pallacanestro maschili, viste le prime partite del mondiale femminile di pallavolo, vorrei pubblicare questa lettera aperta alle “ragazze terribili”, così come sono state chiamate le ragazze della nazionale Italiana di pallavolo dopo l’argento mondiale del 2018, per chiedere loro un piccolo favore.

Carissime ragazze terribili,

Mi rivolgo a ciascuna di voi (in rigoroso ordine di numero di maglia): Marina, Alessia, Sara, Ofelia, Monica, Eleonora, Alessia, Caterina, Cristina, Anna, Elena, Sylvia, Miryam e Paola. Volevo in primo luogo ringraziarvi tutte e poi, se posso, chiedere un piccolo favore.

Voglio ringraziarvi per le grandissime emozioni che ci fate vivere in ogni partita; per il fatto di non mollare mai un pallone quando siete in difficoltà; per non dare mai perso un set, anche quando vi trovate sotto di 5 punti con la squadra avversaria ad un punteggio a cui mancano 6 punti per chiudere il set; per il lavoro enorme che fate per poter giocare al livello a cui sapete e riuscite a giocare, che vi ha portato a vincere l’Europeo del 2021 e la VNL del 2022.

Grazie per tutto quello che avete fatto e per tutto quello che riuscirete a fare perché, indipendentemente dai risultati che raggiungerete, con il vostro lavoro e con il vostro impegno, regalate a ciascuno di noi tifosi che vi seguono dei sogni di gloria e questo non potrà mai avere un prezzo.

Grazie davvero.

In ogni caso, dopo aver visto le due partite con Portorico e con il Belgio, ho un favore da chiedervi.

Sono un uomo di quasi 50 anni, decisamente sovrappeso (190 cm per 130 kg) con qualche problema di ipertensione e la sequenza di montagne russe a cui ho assistito hanno causato sintomi piuttosto preoccupanti, tra i quali:

  • cambiamenti del colore del volto, passato da varie sfumature di rosso, fino ad arrivare al violaceo
  • perdita di voce a causa di grida sia di gioia che di dolore
  • estrema sudorazione con sensazione da “vena che si gonfia in testa”
  • accelerazione significativa del battito cardiaco.

So che, in uno sport di squadra come la pallavolo, ci sono momenti di tutti i tipi: da quelli in cui giocate meglio delle avversarie e riuscite a creare distacco, a quelli dove, pur giocando al massimo, siete sempre in lotta punto a punto; da quelli in cui, pur sbagliando, riuscite a stare attaccate alla partita, a quelli in cui, pur facendo tutto al meglio, subite delle avversarie che stanno comunque giocando meglio di voi. È normale che tutto questo accada, e che possa accadere anche in una singola partita, o anche in singolo set.

È vero che tutto questo può succedere, e succede, ma posso chiedervi o di ridurre l’intensità dei parziali negativi che creano situazioni molto difficili da recuperare oppure, in alternativa, di ridurre la frequenza di questi parziali, in modo che si presentino al massimo una volta per partita?

Tra i vostri tifosi, infatti, ci sono anche persone di mezza età di salute cagionevole le cui coronarie potrebbero essere messe a rischio da emozioni troppo forti e troppo frequenti.

Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione e vi do un “in bocca al lupo” per il miglior mondiale possibile.

Saluti con affetto.

Adriano Salza.

Post Scriptum.

Parte 1: come sono andate le partite contro Portorico e contro il Belgio

1° set contro Portorico: dopo parecchi saliscendi, in cui le due squadre si alternano più volte ad essere in vantaggio di 1 o 2 punti, l’Italia, nel finale di set, si porta sul 23 – 20.
Da quel momento Portorico piazza un parziale di 4 punti ad 1, con cui annulla anche 2 set point consecutivi all’Italia, portandosi 24 pari. Di seguito Portorico ha un set point sul 26 – 25 a proprio favore, ma l’Italia reagisce e, con un parziale di 3 punti a 0, prima annulla il set point, e poi va a vincerlo sul punteggio di 28 – 26.

2° set contro Portorico: dopo una prima parte di set, in cui l’Italia si guadagna un vantaggio di 3 punti sul 9 – 6, nelle azioni successive il vantaggio rimane costante, fino al 14 – 11 Italia, quando Portorico piazza un parziale di 8 punti a 0 e si porta sul 19 – 14 a proprio favore. Nel momento di massima difficoltà, l’Italia prima regge il colpo e poi, dal 21 – 17 per Portorico, piazza a sua volta un parziale di 8 punti a 0, che le fa vincere il set per 25 – 21.

3° set contro Portorico: dopo una lunga fase di cambi palla in sequenza in cui si va avanti punto a punto fino al 15 pari, Portorico piazza un parziale di 5 – 1 portandosi sul 20 – 16 in proprio favore. Sul 21 – 17 Portorico, l’Italia risponde con un 3 a 0 in proprio favore con cui si riporta a -1 sul 20 – 21. Un errore su contrattacco dell’Italia, riporta Portorico sul +2 a 22 – 20. Sul 23 – 21 Portorico, l’Italia fa una sequenza “cambio palla + break” che la riporta in parità, poi annulla un set Point per Portorico sul 24 – 23 e va a vincere set e partita sul 26 – 24.

1° Set contro il Belgio: un primo doppio vantaggio iniziale per l’Italia, viene subito rimontato dal Belgio che, nella fase successiva del set, si porta sul +3, ma l’Italia ricuce in poco tempo lo strappo. Si prosegue con una lunga fase di cambi palla e di lotta punto a punto fino al 18 pari, quando il Belgio si procura un altro doppio vantaggio sul 20 – 18, allunga sul 23 – 20 e poi, con un’accoppiata di azioni “cambio palla + break” va a chiudere il set sul 25 – 21. Per la prima volta nel mondiale, l’Italia è in svantaggio di un set, sul punteggio di 0 set a 1.

2° Set contro il Belgio: in questo caso, il primo doppio vantaggio è appannaggio del Belgio, rintuzzato subito dall’Italia che si porta a sua volta sul +2, ma il Belgio impatta comunque nel giro di poche azioni. Fino al 18 pari, tutto il set si sviluppa tra serie di cambi palla, o break di vantaggio per una delle due squadre che la squadra avversaria rintuzza in poche azioni per portarsi a sua volta avanti, ma poi subire a sua volta la rimonta.
Sul 18 pari, l’Italia piazza un parziale di 5 punti a 0 che la porta a 2 punti dal set sul 23 – 18. Un’accoppiata di azioni da cambio palla porta il punteggio sul 24 – 19 dando all’Italia 5 possibilità consecutive per chiudere il set e portarsi 1 pari nel conto dei set, ma il Belgio, approfittando anche di due errori consecutivi sugli attacchi italiani, piazza a sua volta un parziale di 5 a 0 e si riporta pari a 24. Il primo vantaggio è ancora per l’Italia, ma il set point è di nuovo vanificato per un errore e il punto successivo è appannaggio del Belgio che conquista così la sua prima opportunità di andare in vantaggio 2 set a 0. Sul 26 – 25 Belgio, però, succede una cosa incredibile: l’Italia prova un attacco sul secondo tocco, ma viene murata bene dal Belgio che è convinto di aver già vinto il set, ma la palla non cade grazie a due tocchi ravvicinati di due giocatrici che riescono a tenere la palla in gioco e, mentre alcune giocatrici Belghe festeggiano in campo, il palleggio con cui l’Italia rimanda di là il pallone cade in campo ed annulla il set point per il Belgio. L’Italia si riporta subito in vantaggio sul 27 – 26 e, da lì, si susseguono cambi palla fino a quando, grazie ad un muro dell’Italia il set si chiude 30 – 28 con l’Italia che rimonta il set di svantaggio.

3° Set contro il Belgio: probabilmente il set più sofferto tra quelli giocati finora al mondiale dalle azzurre, che partono subito in svantaggio sullo 0 – 2, pareggiano sul 3 – 3 ma poi vanno di nuovo sotto nel punteggio e, da lì il Belgio resta avanti per quasi tutta la durata del set. Inoltre, nel corso del set, il vantaggio del Belgio oscilla per lo più tra i 3 ed i 4 punti ed anche quando l’Italia riesce a farsi sotto, il vantaggio Belgio è comunque tra 1 e 2 punti (quanto basta, quindi per vincere il set a 25). Per di più, nella fase finale del set, il vantaggio del Belgio si porta ad oscillare tra i 4 ed i 5 punti e tutto questo nonostante molte azioni siano lunghe, con più difese sia da una parte che dall’altra e con un gioco con pochi errori rispetto ai rischi che le due squadre si prendono per provare a fare il punto.
Arriviamo così al 24 – 19 Belgio che, come l’Italia nel set precedente, ha 5 possibilità per chiudere il set e portarsi avanti 2 set a 1. Il primo set point non viene sfruttato per un errore in battuta del Belgio e, da lì, l’Italia piazza un parziale di 4 a 0 con cui annulla tutti i set point del Belgio e si porta sul 24 pari. C’è anche da specificare che il primo di questi quattro punti l’Italia lo ha dovuto conquistare 2 volte, perché l’arbitro ha riconosciuto una sua chiamata errata a sfavore del Belgio ed ha quindi fatto rigiocare il punto. Nel gioco dei vantaggi, il Belgio va di nuovo avanti prima 25 – 24, poi 26 – 25 ed infine 27 – 26. Nel primo caso l’Italia annulla con un attacco che sfiora le dita del muro belga quel tanto che basta per darci il punto anche con la palla che cade fuori dal campo; il secondo viene annullato da un’invasione del muro belga; la terza occasione viene sprecata dal Belgio con un errore al servizio. Un muro dell’Italia ed un errore millimetrico in attacco del Belgio (cercando il tocco del muro, la palla passa nello spazio tra il pollice e l’indice della mano sinistra della giocatrice italiana e poi cade fuori dal campo) nelle due azioni successive, consegna il set più improbabile all’Italia che si trova avanti 2 a 1 nel conto dei set.

4° Set contro il Belgio: la parte iniziale del set è caratterizzata da una sequenza di azioni molto combattute con i sistemi muro – difesa che consentono ad entrambe le squadre di non far cadere il pallone a terra, così da avere più opportunità di fare il punto all’interno della stessa azione. La differenza coi set precedenti, però, è che questo tipo di azioni, questa volta, vengono vinte dall’Italia che, dopo aver subito il primo punto del set, piazza un parziale molto pesante di 7 punti a 0. Il Belgio prova a non mollare prima cercando di tenere il cambio palla e poi, approfittando di due errori dell’Italia e di un ace, porta il punteggio da 12 – 3 a 12 – 6. Qui, però, l’Italia piazza un altro parziale di 4 a 0 che fiacca definitivamente la resistenza belga che, dal 16 – 6 in poi, subisce il parziale decisivo di 9 punti a 3, che fissa il punteggio sul 25 – 9 Italia, dando così la vittoria alle azzurre per 3 set a 1.

Parte 2: alcune regole base della pallavolo e la differenza che crea ansia a chi la segue da prima del 1999.

Per chi leggesse questo post senza essere una persona che segue la pallavolo, chiarisco alcune regole base:

  • Per vincere una partita bisogna vincere 3 set
  • Per vincere un set bisogna che accada una di queste due situazioni
    • Una delle squadre arriva prima dell’altra a 25 punti ed ha almeno 2 punti di vantaggio sulla squadra avversaria
    • Se il set arriva sul 24 pari, da quel momento il set viene vinto dalla prima squadra che va in vantaggio di 2 punti
  • Ogni azione (sia che la battuta sia in mano alla propria squadra o alla squadra avversaria), conta 1 punto

La differenza fondamentale con la pallavolo che si è giocata fino al 1998 è che, prima, l’azione svolta sulla battuta della squadra avversaria NON DAVA PUNTI. Concludere in modo positivo l’azione quando era l’avversario a battere ti dava SOLO il diritto di essere tu a battere nell’azione successiva. Questa azione era definita “cambio palla”.

Infatti il punto veniva dato ad una squadra SOLO quando concludeva positivamente un’azione iniziata con la propria battuta.

SOLO nel quinto set (quello decisivo) ogni azione contava un punto.

Questa cosa, di fatto, creava una situazione per cui, anche nei momenti di forte svantaggio, se concludevi positivamente tutte le azioni di cambio palla, anche se sbagliavi sul tuo servizio, il punteggio non cambiava mai e questo ti dava più spazio per rimontare. Per questo motivo, prima, i set si chiudevano: a 15 con almeno 2 punti di vantaggio; 16 – 14; 17 – 15; 17 – 16. Nel quinto set, se arrivavi a 14 pari, vinceva la prima squadra che otteneva 2 punti di vantaggio.

Esempio perfetto per capire cosa volesse dire questa cosa è la finale di coppa Italia maschile del 1992 tra Maxicono Parma e Mediolanum Milano.

Parma era sotto 2 set a 0. Dopo aver vinto il terzo set, nel quarto si era trovata sotto per 0 – 14. Nonostante questo, ha ricucito tutto lo svantaggio, è andata a vincere il set per 16 a 14 e poi ha vinto la partita ed il trofeo al quinto set.

Questo è stato possibile proprio perché l’azione di cambio palla non dava punti, quindi a Parma è stato sufficiente (cosa comunque molto difficile) non sbagliare mai sulle azioni di cambio palla e di cercare di costruire il punto ogni volta che aveva la battuta in mano.

Oggi, per passare da 0 – 14 a 16 – 14 la squadra in svantaggio dovrebbe prima conquistare la battuta e poi fare punto in 15 AZIONI CONSECUTIVE, con la stessa persona in battuta, difendendo ogni attacco della squadra avversaria e trasformando in punto l’opportunità di contrattacco.

Quindi, oggi, quando si hanno più set point (o match point) di fila, solo il primo viene giocato sulla propria battuta, ed ha quindi lo stesso livello di difficoltà della pallavolo così com’era prima, mentre gli altri vengono giocati sul servizio dell’avversario, quindi ti basta conquistare un cambio palla per vincere il set o la partita.

Per cui, se sei la squadra in svantaggio e stai subendo dei set point o dei match point, sai benissimo che, da quel momento in poi, se vuoi restare in partita, non solo non devi sbagliare MAI, ma devi anche essere tu a fare SEMPRE il punto.

Capite, quindi, il livello di ansia che crea tutto ciò?

Buon mondiale di pallavolo femminile a tutti.

1 risposta »

  1. Ciao!
    Come ti capisco…
    Mio marito mi chiama “L’ultrà”, perchè DEVO guardare le partite. Seguirle come se fossi lì davanti, in mezzo al pubblico.
    A dire il vero potrebbe anche smettere di sfottermi, in quanto in realtà seguo solo la Nazionale. Sia maschile che femminile. Non ho tv a pagamento per cui seguire le varie squadre in tv e durante i vari campionati.
    Ma mi sta bene così. Però…i mondiali, le Olimpiadi, e qualsiasi altra cosa dove gioca la Nazionale, mi vede davanti alla tv a gioire o dannare le/gli avversarie/i.
    C’è da dire che ho una ragazzina di 15 anni che gioca a pallavolo da 10 anni, e che quest’anno giocherà in serie D, in quanto hanno promosso la sua squadra. Mi sto preparando a tifare per il suo campionato. Non sarà bello come quello della Nazionale, ma questa volta sarò veramente lì, in prima fila a tifare con il cuore e tanto tanto tanto orgoglio.
    Un abbraccio, e teniamo le dita incrociate!!

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