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Pallavolo vs. Pallacanestro? NO! Pallavolo & Pallacanestro!! Parte 2

Nella prima parte di questo articolo, ho parlato dell’impresa dei ragazzi della pallacanestro Italiana, che sono arrivati ai quarti di finale dell’Europeo, battendo i maestri Serbi, e hanno rischiato di arrivare anche in semifinale, perdendo contro la fortissima Francia solo ai supplementari, ma dopo che sono stati i Francesi ad impattare la partita negli ultimi secondi del tempo regolamentare.

L’11 Settembre 2022, però, ha visto un’altra grandissima impresa dello sport italiano: l’Italia della pallavolo maschile, a distanza di 24 anni, ha vinto il suo 4° titolo mondiale.

L’impresa dei ragazzi della pallavolo

Un preambolo ed un mea culpa.

È il 29 novembre 1998 e, allo Yoyogi National Gymnasium di Tokyo, si gioca la finale del mondiale di pallavolo maschile tra l’Italia e la Serbia. Vincendo quella partita, l’Italia della “generazione di fenomeni” scrive la storia della pallavolo, diventando la prima nazionale di pallavolo maschile in assoluto a vincere 3 titoli mondiali consecutivi.

In quel momento ancora non lo sappiamo, ma quella vittoria sarà il canto del cigno di quella generazione che ha consegnato alla storia “la squadra più forte del secolo”, e si lascerà alle spalle un’eredità che, a livello della competizione dei “campionati del mondo”, risulterà molto pesante.

Infatti, da quel 29 novembre 1998, nelle 5 edizioni successive dei mondiali, conquistiamo: un 5° posto nel 2002, dove vinciamo il tabellone dal 5° all’8° posto dopo aver perso una battaglia epica nei quarti di finale contro il Brasile, che sarebbe diventato il dominatore del decennio degli anni ’00, diventando la seconda squadra a vincere 3 titoli mondiali di fila; un 5° posto nel 2006 dove vinciamo di nuovo il tabellone dal 5° all’8° posto, dopo che siamo arrivati 4° in uno dei due gironi all’Italiana della seconda fase che qualificavano le prime 2 di ciascun girone alle semifinali, le 2 al 3°-4° posto al tabellone 5°-8° e le 2 al 5°-6° posto al tabellone 9°-12°; un 4° posto nel 2010, dove riusciamo a qualificarci per le semifinali, ma poi perdiamo entrambe le partite, prima contro il Brasile e poi contro la Serbia; un 13° posto nel 2014, dal 1986 ad oggi il risultato peggiore della nazionale ai mondiali, figlio di un girone di 1° fase dove abbiamo agguantato il 4° ed ultimo posto disponibile per qualificarci alla fase successiva dove, però, la nazionale non è riuscita a fare il salto di livello che le serviva ed è arrivata 7° nel girone da 8; un 5° posto nel 2018, dove ci qualifichiamo alla final six del torneo, ma una partita sbagliata e persa contro la Serbia per 3 set a 0, ci condanna al 3° posto nel girone da 3 in cui Italia, Serbia e Polonia chiudono tutte con 1 vittoria ed 1 sconfitta e, grazie alla vittoria contro la Polonia nel girone per 3 a 2, ci viene dato il 5° posto per meriti di classifica (la Russia, arrivata 3° nell’altro girone da 3 con Brasile e Stati Uniti aveva perso entrambe le partite).

Di fatto, da quell’ultima vittoria mondiale, i campionati del mondo si sono dimostrati la competizione più dura e più avara di soddisfazioni per i ragazzi della pallavolo italiana che, a livello Europeo, si sono portati a casa 4 ori 3 argenti ed un bronzo e, a livello Olimpico, 2 argenti e 2 bronzi.

Per cui, devo ammetterlo: anche se speravo e tifavo perché l’Italia vincesse questo titolo mondiale, in effetti non ci credevo più di tanto.

Non ci credevo perché, a mio parere, dopo aver visto i risultati delle ultime 3 competizioni internazionali (Olimpiadi di Tokyo tenute nel 2021 a causa della pandemia, Campionati Europei 2021 e Volleyball Nations League 2022) avevo avuto la sensazione che ci fossero almeno 3 – 4 squadre più forti di noi, anche se per motivi diversi.

In primis c’era la Polonia, vincitrice degli ultimi due mondiali e vincitrice con il club ZAKSA Kędzierzyn-Koźle delle ultime 2 Champions League, proprio contro l’Italiana Itas Diatec Trentino, che dava la sensazione di sovrastarci a livello fisico ed atletico.

In secondo luogo c’era il Brasile, squadra che aveva giocato le ultime 5 finali consecutive ai mondiali, vincendo le prime 3, che dal 2002, grazie al livello di fantasia, tecnica e rapidità di gioco, è sempre stata la nostra bestia nera e che ci ha battuto in diverse occasioni, compresa la finale delle Olimpiadi di Rio nel 2016.

Inoltre c’era la Francia che, oltre ad averci castigato spesso negli ultimi anni, dopo la vittoria olimpica a Tokyo, aveva ulteriormente alzato il proprio livello di gioco aggiungendo alla propria imprevedibilità, alla propria fantasia e varietà di gioco anche una solidità tattica e mentale che fino a quel momento le era sconosciuta.

Poi sia Polonia che Brasile che Francia avevano dimostrato di avere un sistema di muro-difesa decisamente superiore al nostro, tanto che sia Francia che Polonia, alle finali di VNL ci avevano rifilato due batoste senza appello per 3 set a 0, senza che l’Italia abbia mai avuto la possibilità di vincere non solo la partita, ma nemmeno un set.

Infine avevo la sensazione che anche almeno una tra Serbia, Slovenia e Stati Uniti avrebbe potuto crearci più di un problema: Serbia e Stati Uniti perché, nella pallavolo maschile così come in altri sport di squadra, sono sempre due nazionali con cui tutti devono fare i conti se vogliono provare a vincere qualcosa di rilevante; la Slovenia perché, nonostante l’Italia sia riuscita a batterli nella finale degli ultimi Europei, negli ultimi anni ci hanno inflitto sconfitte tanto inaspettate quanto pesanti.

Per di più c’era anche il dettaglio che l’Italia era la squadra con l’età media più bassa di tutte le squadre qualificate al mondiale.

Quindi, lo confermo: pensavo che sarebbe stato eccezionale riuscire a qualificarci per le semifinali e, se fossimo riusciti a farlo, a quel punto anche vincere una sola delle due partite successive che avremmo dovuto affrontare sarebbe stata autentica manna dal cielo.

L’inizio dei mondiali: i gironi

Quando ho avuto modo di leggere il girone in cui era stata sorteggiata l’Italia ho tirato un sospiro di sollievo perché, di fatto, il livello di difficoltà presentato dalle altre squadre era oggettivamente più basso rispetto agli altri gironi.

Infatti, guardando le altre squadre c’erano:

  • Per la 4° fascia c’era la Cina che, a livello maschile, non è ancora in grado di esprimere un livello di gioco adeguato per essere competitiva a livello di campionati del mondo (nella stessa fascia c’era anche la Bulgaria che sarebbe stato avversario di ben altro calibro)
  • Per la 3° fascia c’era la Turchia. Bella squadra con elementi interessanti, alcuni dei quali si stavano facendo largo nel nostro campionato, ma ancora abbastanza inesperta a questi livelli. In questa stessa fascia Cuba, Olanda e Germania erano sicuramente più pericolose.
  • Per la 2° fascia c’era il Canada. Squadra che ci aveva creato difficoltà negli ultimi anni, quando l’avevamo incontrata, ma che comunque solo in un’occasione (col bronzo vinto nella World League 2017) è riuscita ad ottenere risultati di rilievo al di fuori delle competizioni continentali Nord-Centro Americane e Pan Americane. Di fatto era la squadra meno insidiosa di un’urna contenente anche Stati Uniti, Slovenia, Serbia, Iran e Giappone.

Le partite dei gironi sono state 3 vittorie per 3 set a 0 in cui uno solo dei nove set giocati fino a quel momento è stato effettivamente combattuto, ovvero il 3° set della prima partita contro il Canada, terminato 39 – 37, con l’Italia che ha sprecato molti match point sbagliando direttamente il servizio quando si era portata in vantaggio, ma che alla fine è riuscita a chiudere comunque. In tutti gli altri 8 set giocati gli avversari non hanno avuto nemmeno un’opportunità per chiudere il set.

Con queste tre partite l’Italia era riuscita a guadagnarsi sia il primo posto nel girone, che il primo posto nella classifica combinata dei sei gironi del mondiale, su cui si sarebbe costruito il tabellone ad eliminazione diretta che partiva dagli ottavi di finale e, infine, ha dato la bella sensazione di andare a migliorare progressivamente il proprio gioco ed il proprio rendimento mano a mano che passavano le partite e quindi devo dire che stavo iniziando a pensare che saremmo stati una squadra ostica da affrontare per chiunque.

Neanche il tempo di gustarci questo piccolo traguardo che il regolamento crea un tabellone ad eliminazione diretta facendo finire l’Italia in un settore da incubo.

Lo scherzo del tabellone ad eliminazione diretta

Alla fine dei gironi, come specificato dal regolamento iniziale, si sarebbe creata una classifica combinata dei gironi che avrebbe tenuto conto, nell’ordine, di:

  1. Numero di vittorie nel girone
  2. Quantità di punti conquistati nel girone
  3. Quoziente set = numero set vinti / numero set persi
  4. Quoziente punti = numero punti vinti / numero punti persi
  5. Classifica FIVB della nazionale calcolata prima dell’inizio del mondiale

Dopo di che gli ottavi di finale sarebbero stati:

  • Nella parte alta del tabellone
    • 1° contro 16°
    • 8° contro 9°
    • 5° contro 12°
    • 4° contro 13°
  • Nella parte bassa del tabellone
    • 2° contro 15°
    • 7° contro 10°
    • 6° contro 11°
    • 3° contro 14°

Con i quarti di finale che si sarebbero composti facendo scontrare rispettivamente: i vincenti delle prime due partite della parte alta; i vincenti delle ultime due partite della parte alta; i vincenti delle prime due partite della parte bassa; i vincenti delle ultime due partite della parte bassa.

Il punto centrale della situazione, però, è stato che, a livello di regolamento, si era precedentemente stabilito che, comunque fossero andati i gironi, la Polonia avrebbe avuto la 1° posizione della classifica combinata e la Slovenia la 2° posizione, per far sì che queste due squadre, in quanto paesi organizzatori del mondiale, avessero la possibilità di giocare tutte le partite previste fino a quarti di finale compresi a casa loro, prima di trasferirsi, eventualmente, a Katowice, ancora in Polonia, qualora si fossero qualificate per le semifinali.

Di fatto la classifica che si era creata dai risultati dei gironi è stata modificata in questo modo

Classifica generata dai risultati dei gironi

  1. Italia
  2. Serbia
  3. Polonia
  4. Brasile
  5. Francia
  6. Olanda
  7. Slovenia
  8. Stati Uniti
  9. Turchia
  10. Ucraina
  11. Giappone
  12. Iran
  13. Argentina
  14. Cuba
  15. Germania
  16. Tunisia

Classifica modificata dalle regole FIVB

  1. Polonia
  2. Slovenia
  3. Italia
  4. Serbia
  5. Brasile
  6. Francia
  7. Olanda
  8. Stati Uniti
  9. Turchia
  10. Ucraina
  11. Giappone
  12. Iran
  13. Argentina
  14. Cuba
  15. Germania
  16. Tunisia

In questo modo il tabellone finale è stato così costruito:

  • Nella parte alta del tabellone
    • Polonia – Tunisia
    • Stati Uniti – Turchia
    • Brasile – Iran
    • Serbia – Argentina
  • Nella parte bassa del tabellone
    • Slovenia – Germania
    • Olanda – Ucraina
    • Francia – Giappone
    • Italia – Cuba

Con l’Italia che, agli ottavi di finale, si trova ad affrontare Cuba (delle ultime 4 della classifica combinata forse il sorteggio peggiore che potesse capitarci) e, qualora fossimo riusciti a passare il turno ci sarebbe toccato un quarto di finale o contro il Giappone (che nella VNL appena passata ci aveva battuto al 5° set dopo una partita molto combattuta) o contro la Francia (che nella VNL appena passata ci aveva rifilato due sconfitte nette per 3 set a 0 con un solo set in cui siamo riusciti ad arrivare a 24 punti su 6 giocati) mentre, si fosse mantenuta la classifica originale, l’incrocio con la Francia sarebbe arrivato, eventualmente, solo a livello di semifinale e lì avresti dato il tutto per tutto e sarebbe successo quello che doveva succedere.

Quando ho visto il tabellone ad eliminazione diretta ho imprecato anche se, nonostante tutto, una buona notizia c’era: il Brasile era finito nella parte alta del tabellone, assieme alla Polonia, e sarebbero state loro due a scontrarsi eventualmente in semifinale.

Ottavo di finale: Italia vs Cuba

Temevo la partita contro Cuba, perché il loro livello di atletismo è da sempre molto alto e, per di più, la presenza di Robertlandy Simon (miglior centrale nella scorsa stagione del campionato italiano) e di Marlon Yant (altro elemento fondamentale per la Lube Civitanova, fresca campione d’Italia in carica) mi faceva presagire una partita molto difficile.

La partita, di fatto, è segnata da tanti errori, da una parte e dall’altra. Alla fine dei quattro set gli errori saranno 28 per l’Italia e 44 per Cuba. Detta così, potrebbe sembrare che sia stata una brutta partita, ma la realtà è stata un’altra. La quasi totalità degli errori, sia in battuta che in attacco, sono stati causati dall’abilità dei ricettori e delle correlazioni muro – difesa delle due squadre che riuscivano a toccare, difendere e rigiocare molti palloni e quindi portavano chi batteva o chi attaccava a forzare di più i colpi, aumentando di molto il rischio di errore.

Quattro set di cui: i primi due battagliati fino a quando, in prossimità di quota 20 nel set, una delle due squadre riusciva a piazzare il parziale decisivo e andava a vincerlo (il primo lo ha vinto l’Italia ed il secondo Cuba); il terzo set, la battaglia più dura, con tentativi di fuga, recuperi, sorpassi delle due squadre una sull’altra, con l’Italia che arriva ad avere un doppio set-point sul 24 – 22, Cuba che recupera e pareggia a 24 ma poi, con due errori di fila, consegna il set all’Italia; nel quarto ed ultimo set Cuba parte meglio, ma viene subito raggiunta dall’Italia che poi la supera e non si guarda più indietro.

Quarto di finale: Italia vs Francia

7 settembre 2022, il giorno di Italia – Francia ovvero: la battaglia più dura nel momento più delicato.

La battaglia più dura sia per quello che avevo detto prima sulla Francia, sia per la rivalità storica tra noi e “i cugini d’oltralpe” che rende Italia – Francia una partita diverse da tutte le altre, praticamente in ogni sport, sia per l’allenatore della Francia, quell’Andrea Giani che ci conosce benissimo sia perché è stato un elemento fondamentale della “generazione di fenomeni” e quindi conosce alla perfezione l’eredità che Julio Velasco ha lasciato alla pallavolo italiana, sia perché le sue squadre nazionali (Slovenia, Germania e ora Francia) ci hanno battuto più di una volta.

Il momento più delicato perché, nella pallavolo così come negli sport di squadra dove si assegnano medaglie, i quarti di finale sono LA PARTITA; lo spartiacque. Se la vinci sei tra i grandi che si giocano le medaglie; se la perdi rimani tra le squadre forti che aspirano ad essere grandi.

Doversi giocare QUEL TIPO di partita contro QUEL TIPO di avversario. Roba da far tremare i polsi a chiunque.

La partita

Battaglia doveva essere, e battaglia è stata, dal primo all’ultimo punto, con molte azioni lunghe, con difese e contrattacchi da parte di entrambe le squadre che, spesso, hanno dovuto “fare il punto più volte nella stessa azione” prima di riuscire a mettere la palla a terra.

Alla fine del 3° set siamo sotto 2 set a 1, dopo aver perso per 2 punti (26 – 24 e 25 – 23) sia il primo che il terzo set, nonostante in entrambi quei set fossimo riusciti a partire meglio dei francesi e fossimo anche riusciti a mantenere il vantaggio per la maggior parte del set, salvo poi perderli nel finale.

Il secondo set, l’unico vinto dall’Italia fino a quel momento, era comunque stata una battaglia punto a punto dove l’Italia era riuscita, nella parte finale del set, a scavare il solco decisivo per andare a vincerlo 25 – 21

Per far capire le sensazioni che mi stava dando la partita fino a quel momento cito, traducendolo, un commento del telecronista di volleyball world tv alla fine del 3° set:

L’Italia deve star pensando: “cosa dobbiamo fare di più per chiudere un set contro questa squadra”?

Il quarto set è un’altra battaglia punto a punto, con Italia e Francia che si sorpassano a vicenda più di una volta, e con difese che mettono più volte in difficoltà gli attacchi tirando su palloni che sembrano impossibili da difendere. L’Italia recupera due volte uno svantaggio di due punti, si tiene in partita e poi scatta nel finale di set, portandosi 23 – 20 e, tenendo il cambio palla, chiude il set 25 – 22. L’Italia conquista così la possibilità di giocarsela al set decisivo.

L’inizio del 5° e decisivo set è favorevole all’Italia che, grazie ad azioni di difese e contrattacco, ad un paio di errori in attacco dei francesi e ad un ace si porta avanti 7 – 2, con la Francia che ha già bruciato entrambi i time out che aveva a disposizione. Il cambio di campo del 5° set (l’unico set in cui si cambia campo prima della fine del set) arriva sull’8 – 3 Italia.

L’Italia prosegue nella sua marcia, si porta avanti prima 11 – 5 e poi 13 – 6. In quel momento il commentatore televisivo esclama

E Questa è sicuramente la fine della resistenza francese

La Francia, però, non molla e, con muro difesa e contrattacco, risale fino al 13 – 11 causando più di uno scompenso ai poveri tifosi italiani che hanno cominciato a vedere i fantasmi di una rimonta che sarebbe stata una beffa atroce ma l’Italia, a quel punto, riesce a fare il cambio palla che la porta al match point sul 14 – 11. La Francia, con un mani e fuori, si porta 14 – 12, ma l’Italia risponde con la stessa moneta nell’azione successiva e chiude set e partita sul 15 – 12 del 5° e decisivo set.

Una fatica pazzesca, ma SIAMO IN SEMIFINALE e ci siamo arrivati battendo meritatamente i campioni olimpici in carica.

Semifinale: Italia vs Slovenia

Luogo: Spodek Arena di Katowice, Polonia. Data: 19/09/2021.
L’Italia torna a giocarsi una finale per il titolo europeo dopo 8 anni ed vincerla dopo 16, proprio contro la Slovenia, dopo una battaglia durata 5 set, in cui l’Italia ha rimontato 2 volte uno svantaggio di un set per andarla a vincere fiaccando la resistenza degli avversari solo nel finale di 5° set.

Luogo: Spodek Arena di Katowice, Polonia. Data 10/9/2022.
A quasi un anno, nello stesso luogo, la partita con la Slovenia non è la finale per l’oro, ma è la semifinale che garantirà al vincitore di potersi giocare la finale contro la Polonia che, nella prima delle due semifinali, si è imposta contro il Brasile in una partita dal livello tecnico ed atletico realmente stratosferica durata 5 set.

Mi aspetto un’altra battaglia difficile, ma le cose vanno diversamente.

Infatti la Slovenia fa il primo break della partita sul primo punto della partita con un muro, ma poi l’Italia reagisce subito e prende il comando delle operazioni con un parziale di 7 punti consecutivi e, nonostante la controreazione immediata della Slovenia che da 1 – 7 la porta 7 – 8, non lo molla fino alla fine del set che viene vinto 25 – 21.

Il secondo set ha: una prima fase dove l’Italia va due volte in vantaggio e viene recuperata prima sul 3 – 3 e poi sul 9 – 9; un breve scambio di cambi palla fino all’11 – 11; il momento in cui l’Italia riprende il vantaggio sulla Slovenia per portarselo avanti fino alla fine del set, vinto 25 – 22.

Nel terzo set l’Italia parte a razzo con un parziale di 5 – 0 e, nonostante i tentativi di reazione della Slovenia che si riporta più volte sotto solo di un break, ed è anche riuscita a riportarsi in parità a quota 16, non si volta più indietro fino alla fine del set vinto per 25 – 21.

Di fatto la partita è stata dominata dall’inizio alla fine dall’Italia che ha dato anche l’impressione di non aver neanche dovuto affaticarsi più di tanto per aver ragione di un avversario che non è riuscito a trovare le contromisure al gioco dell’Italia sempre solido e fluido.

La cosa più impressionante di tutte, però, è stata l’evoluzione del punteggio durante tutta la partita. Nella pallavolo, infatti, la normalità è una partita in cui ci siano sia fasi in cui c’è lotta punto a punto con sequenze di più cambi palla continui, sia fasi in cui ciascuna delle due squadre va ora in vantaggio, ora in svantaggio.

In questa partita la Slovenia:

  • Non è MAI stata in vantaggio di 2 o più punti
  • È stata in vantaggio SOLO sull’1 a 0 nel primo set
  • È stata in parità SOLO in 7 occasioni
    • Sull’1 – 1 nel primo set
    • Sul 3 – 3 sul 9 – 9 sul 10 – 10 e sull’11 – 11 nel secondo set
    • Sul 16 – 16 e sul 17 – 17 nel terzo set

In tutto il resto della partita la Slovenia è stata in svantaggio e non ha MAI avuto NEMMENO UNA CHANCE di poter anche solo arrivare ad avere un set point.

Se me l’avessero detto prima della partita che sarebbe successa una cosa del genere, avrei firmato col sangue.

Finale: Italia vs Polonia

Luogo: Spodek Arena di Katowice, Polonia. Data: 19/09/2021.
L’Italia gioca la finale per l’oro europeo con un palazzetto colmo all’inverosimile che tifa tutto per lei. Nella semifinale opposta a quella tra Italia e Serbia, infatti, la Slovenia aveva battuto i padroni di casa della Polonia, creando nel pubblico polacco la voglia di rivalsa che lo ha portato a tifare in blocco per l’Italia.

Luogo: Spodek Arena di Katowice, Polonia. Data 11/9/2022.
A quasi un anno, nello stesso luogo, l’Italia gioca la finale per l’oro mondiale a 24 anni di distanza dall’ultima volta, di nuovo in un palazzetto colmo all’inverosimile, ma questa volta ha tutto il pubblico contro, perché l’oro se lo sta giocando proprio contro i padroni di casa della Polonia, vincitori degli ultimi 2 titoli mondiali.

E il tono di quello che sarà la partita viene messo in chiaro fin dal primo punto della partita.

La storia ed il significato del primo punto della partita.

Nell’azione del primo punto, infatti, succede che

  • La Polonia batte forte nel campo italiano
  • L’Italia riceve ed attacca
  • La Polonia mura l’attacco dell’Italia
  • L’Italia copre il muro della Polonia ed è costretta a mandare nel campo polacco un pallone facile che da alla Polonia un’opportunità di rigiocare
  • La Polonia attacca di nuovo e l’Italia difende di nuovo e manda di nuovo nel campo polacco un pallone facile
  • La Polonia attacca di nuovo e l’Italia difende di nuovo, ma questa volta riesce ad impostare un’azione di contrattacco
  • L’Italia attacca e la Polonia difende ed imposta un’azione di contrattacco
  • La Polonia contrattacca e riesce a fare punto.

Il tutto dura 26 interminabili secondi.

Per capire il significato di questo primo punto, bisogna fare un confronto tra pallavolo maschile e pallavolo femminile, dove questo tipo di azioni sono più frequenti.

Nella pallavolo femminile, infatti, una giocatrice professionista di alto livello riesce a schiacciare colpendo il pallone ad un’altezza compresa tra i 2,80 m ed i 3 m, ovvero tra i 56 ed i 76 cm al di sopra della rete posta a 2,24 m da terra, e con una velocità tra gli 80 ed i 95 km all’ora. Le giocatrici più forti in assoluto, arrivano anche a schiacciare colpendo il pallone sopra i 3 m, quindi tra i 76 e gli 85 cm al di sopra della rete, e con una velocità superiore ai 100 km all’ora (il record da questo punto di vista appartiene a Paola Egonu che è riuscita a schiacciare a 112 km orari e spiccioli).

Nella pallavolo maschile, invece, un giocatore professionista di alto livello schiaccia colpendo il pallone in modo costante tra i 3,05 m ed i 3,25 m, ovvero tra i 62 e gli 82 cm al di sopra della rete posta a 2,43 m da terra, e con una velocità tra i 90 ed 105 km all’ora, mentre i giocatori più forti in assoluto arrivano anche a schiacciare colpendo il pallone al di sopra dei 3,30 m, ovvero oltre gli 87 cm al di sopra della rete, con una velocità che può superare i 120 km all’ora.

Questo fa sì che, nella pallavolo maschile, la difesa sia più complicata perché, quando i colpi vengono tirati a tutta forza, sono più veloci ed hanno un’angolazione più incidente rispetto alla pallavolo femminile e questo li rende più difficili da controllare col sistema muro-difesa. D’altro canto, proprio per questo fatto, i giocatori schierati in seconda linea cercano di coprire gli ultimi metri del campo per contenere al meglio le schiacciate a tutta forza smorzate dal muro e, di conseguenza, si espongono alle variazioni giocate con pallonetti corti. Per questo motivo capita abbastanza spesso che, nella pallavolo maschile ci siano più azioni che si chiudono in pochi secondi, piuttosto che azioni che si protraggono nel tempo.

Quindi un’azione del tipo di quella descritta prima sul PRIMO PUNTO di una finale mondiale di pallavolo maschile, vuol dire partire subito con un livello tecnico ed atletico spaventoso.

Il prosieguo della partita.

E la partita, di fatto, diventa uno scontro epico di livello stratosferico, dove attacchi e difese si scambiano vicendevolmente pezzi di bravura, con molte azioni lunghe vinte ora da una squadra, ora dall’altra con i set che si svolgono con copioni uno diverso dall’altro.

Il primo set è un’altalena in cui Italia e Polonia si scambiano la guida del set più volte facendo ognuna delle due delle sequenze di punti consecutivi. Nel momento in cui, però, l’Italia sembra prendere definitivamente il largo nella parte finale del set portandosi dal 18 – 16 al 21 – 17, la Polonia reagisce con un parziale devastante da 8 punti a 1 e si porta a casa il set vincendolo 25 – 22.

Il secondo set, invece, vede la Polonia provare fin dall’inizio a scappare nel punteggio prendendosi più punti di vantaggio, ma l’Italia rintuzza sempre tutti i tentativi di fuga polacchi nel giro di poche azioni creando di fatto un’altra battaglia di strappi e contro-strappi che va avanti fino al 20 – 18 per la Polonia quando l’Italia reagisce così come la Polonia aveva fatto nel primo set e, con un parziale di 7 punti a 1, va a prendersi il set per 25 – 21, pareggiando il conto dei set sull’1 pari.

Nel terzo set l’inizio è ancora appannaggio della Polonia, che si porta in vantaggio di 3 punti sul 7 – 4. L’Italia ricuce lo strappo ed ingaggia una battaglia punto a punto fino al 16 – 15 Italia e servizio Polonia e poi piazza il parziale decisivo del set che la porta prima sul 20 – 15 e poi sul 23 – 16, per poi andare a chiudere il set sul 25 – 18 tenendo il cambio palla e portandosi avanti nel conto dei set per 2 – 1. Per far capire comunque il livello delle difese di questa partita do un dato: nonostante sia stato il set con MENO PUNTI GIOCATI di tutta la partita, è durato comunque 27 minuti, tanto quanto era durato il secondo set della semifinale contro la Slovenia, che era stato il set con PIÙ PUNTI GIOCATI nella partita. Praticamente, nonostante ci siano state molte azioni lunghe, l’Italia è riuscita o a murare o a difendere ed a contrattaccare meglio della Polonia in molte di quelle occasioni.

Il quarto set ha una fase iniziale di lotta punto a punto che dura fino al 6 – 6, quando l’Italia piazza un parziale che la porta prima sul 10 – 6 e poi sul 12 – 7. La Polonia prova a non mollare ed a tenersi incollata nel punteggio del set, per provare a portare la partita al set decisivo, ma l’Italia tiene bene e respinge i tentativi della Polonia che si è portata prima sotto 13 – 10 e servizio e poi, dopo aver sbagliato un contrattacco che ha portato il set sul 16 – 11 Italia, la Polonia con un parziale di 5 punti a 3 si è portata sotto 19 – 16 e servizio. Da quel momento, l’Italia piazza il parziale di 4 punti a 2 che la porta sul 23 – 18 con il set che si chiude 25 – 20 con 4 battute consecutive forzate e sbagliate dalle due squadre.

3 set a 1 per l’Italia e campionato mondiale vinto in casa della Polonia, proprio conto la Polonia campione uscente.
E se non è un’impresa epica questa…

Postilla: la premiazione.

La partita finisce e la gioia dei ragazzi della nazionale italiana esplode. Sono campioni del mondo e l’Italia diventa la seconda nazione della storia della pallavolo maschile dopo l’Unione Sovietica a vincere 4 titoli mondiali (al momento, comunque, l’Unione Sovietica resta solitaria in testa al medagliere mondiale con 6 titoli vinti tra il 1949 ed il 1982).

Sul podio ci sono le tre squadre che hanno vinto gli ultimi 9 campionati mondiali: 4 per l’Italia campione in carica, 2 per la Polonia medaglia d’argento, 3 per il Brasile medaglia di bronzo, ma la scena migliore l’hanno fatta assieme la squadra polacca con il proprio pubblico.

Infatti il pubblico, dopo aver sostenuto la Polonia dal primo all’ultimo punto, anche dopo che la partita era stata persa, è comunque rimasto a cantare ed a festeggiare l’argento vinto e, quando i ragazzi polacchi hanno preso le medaglie del loro 2° posto, hai visto sui loro volti una gioia sincera per il risultato ottenuto che hanno festeggiato assieme a tutto il loro pubblico, segno di una coscienza sportiva di livello altissimo che sarebbe bello potesse estendersi anche ad altri sport.

Comunque è vero: abbiamo vinto i mondiali di pallavolo e le età del nostro 6 + 1 base erano 27, 26, 25, 25, 25, 22 e 20 anni. Se tanto mi da tanto, avremo parecchio da divertirci per tanto tempo.

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