Ispirazioni

Storia di una partecipazione e di una lite sperata… ma mai avvenuta.

Antefatto.

Oggi, io e la mia mogliettozza® eravamo nell’appartamento di mio suocero per fare alcuni lavori di svuotamento quando, mentre avevamo a che fare con carte e documenti, ecco spuntare fuori la nostra partecipazione di nozze e, visto che io e Fabi stavamo giusto parlando di dimostrazioni d’affetto, e di biglietti scritti a vario titolo, ecco partire il ricordo.

Parte 1: come ci si pregusta una lite, immaginando ogni scenario possibile.

Siamo a marzo 2008 e Fabiana è appena stata dai suoi a Roma, per parlare con la tipografa di fiducia, di come volevamo che fosse costruita la partecipazione per le nostre nozze.

Quel giorno, ricevo una telefonata: è Fabiana, che sta tornando verso il Biellese portando anche sua madre, che aveva voluto venire con lei “per non farle fare il viaggio da sola, e poi per fermarsi qualche giorno”.

La telefonata, ad un certo punto, si sposta sull’argomento partecipazioni (ero curioso di sapere cosa potessero essersi inventate lei e la sua grafica di fiducia) e lei mi risponde:

Mi ha fatto diverse proposte, tra cui ne abbiamo selezionate due, e sono curiosa di sapere cosa ne pensi, ma sappi che io ho già una mia preferenza.

Rispondo “Ok vedremo”.

Al momento non lo sapevo, ma la mia futura suocera si stava già pregustando un duello molto acceso tra me e Fabiana per la scelta delle partecipazioni.

Parte 2: una futura suocera, i popcorn e l’attesa dello scontro

La sera del giorno dopo l’arrivo di Fabiana e Gabriella, ecco che Fabiana mi mostra le due prove che, di fatto, differiscono di un solo dettaglio: nella prima sia i disegni che le scritte sono SENZA le ombreggiature; nella seconda sia i disegni che le scritte sono CON le ombreggiature.

Io le guardo, le osservo, e poi dico: “Tra le due opzioni, devo dire che preferisco quella CON le ombreggiature”.

Fabi risponde: “E io preferisco quella SENZA le ombreggiature”.

In quel momento alla mia futura suocera, seduta al tavolo della zona giorno con un bicchiere riempito (in pratica l’equivalente dei popcorn, quando vai al cinema) si accendono letteralmente le stelline negli occhi mentre pensa “e adesso vediamo come ne escono”.

Parte 3: come ti disinneschiamo uno scontro in poco più di 30 secondi.

Quanto scrivo adesso, in realtà, è avvenuto in meno di un minuto.

Mentre Fabiana mi guarda, io le dico:

“Io preferisco la versione CON le ombreggiature, perché le ombre danno più sostanza alle scritte, e le rendono più definite, mentre nella versione SENZA le ombreggiature le scritte mi sanno di poco”.

Lei guarda le due versioni, allora, e mi dice:

“Hai ragione. Ma io preferisco la versione SENZA le ombreggiature, perché le ombre rendono il disegno un po’ troppo cupo ed io vorrei che la nostra partecipazione trasmettesse un’atmosfera solare, e non cupa.

Io riguardo le due versioni e le dico:

“Hai ragione anche tu.”

Al che, letteralmente in stereo, ci diciamo:

“Facciamo fare i disegni SENZA ombreggiature, e le scritte CON ombreggiature?”

“OK! Andata!”

Ed è proprio in questo momento che Gabriella interviene dicendo:

“Ma come?!?! GIÀ FINITO?!?!?!? Ma io mi aspettavo il sangue…”

Finale: il risultato.

Morale: ecco il risultato del nostro confronto

Il frontespizio
L’invito.

Che dite? Siamo stati bravi a gestire lo scontro?

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