Ovvero, come farle acquistare ed usare qualcosa che lei stessa mai avrebbe pensato di desiderare.
N.B. questo è il link dell’immagine in evidenza
Che io sia un musicomane, è un dato assodato da anni. Che sia un collezionista di musica, quasi al limite del compulsivo (con periodi in cui quel limite lo supero pure) è un’altra cosa assolutamente certa.
Atto I: io e la musica liquida
Fin da quando, nel 2000, ho saputo che era possibile trasportare la musica sul computer, trasformando la musica che era sui CD in file mp3, una delle mie aspirazioni è stata quella di portare su PC tutta la mia collezione di musica in CD, che avevo iniziato nel 1989. Da quel momento, di fatto, quando acquistavo un PC, cercavo di farlo costruire in modo che avesse una quantità di spazio su disco sufficiente a contenere più mp3 possibili, cosa che mi ha portato prima a cambiare i dischi fissi del mio PC nel 2002, per poi ricostruirlo per intero sia nel 2008, che poi nel 2016. Nel frattempo, però, erano anche usciti dei lettori di mp3, che avevano il concetto del walkman, ovvero quello di essere portatili e che usavano memorie di varia grandezza per potervici memorizzare musica in quantità decisamente maggiore di quanto non si facesse sulle musicassette, che arrivavano al massimo a 120 minuti di riproduzione.
Chiaramente, da quel momento, ho sempre cercato di trovare un lettore portatile che potesse contenere se non tutti almeno la maggior parte dei miei CD portati su mp3, ma il punto era che, anche se la capienza dei lettori mp3 aumentava nel corso del tempo, in quello stesso frangente aumentava anche la mia collezione e quindi nei primi anni dei lettori mp3 semplicemente non esisteva un lettore con una capacità sufficiente a contenere la mia collezione.
Inoltre, quando la apple ha messo in commercio l’IPod da 160 Gigabyte lo ha commercializzato a prezzi per me improponibili e lo ha tenuto in commercio per troppo poco tempo.
Per tanto, la mia prima possibilità di avere su lettore mp3 la mia collezione è stato quando, in occasione del mio matrimonio, ho messo nella lista di nozze due IPod da 120 Gigabyte cadauno, con cui riuscivo ad avere spazio sufficiente, perché uno da solo non bastava.
Ora nella mia collezione ci sono artisti di cui io vorrei sempre avere a disposizione l’intera discografia a prescindere, e quindi non mi piaceva l’idea di dividere la collezione sui due lettori in modo tale che ci fossero alcuni autori su uno dei due, e altri sull’altro, per cui mi sono inventato una divisione grazie alla quale le discografie degli autori imprescindibili e tutti gli autori di cui avevo un solo album nella collezione fossero su tutti e due i lettori, mentre gli altri autori di cui avevo più di un album nella collezione, avessero gli album suddivisi il più equamente possibile sui due lettori.

Questo lavoro, di fatto, ha funzionato per diversi anni (almeno fino al 2012), fino a quando, ancora una volta, la quantità di mp3 sul pc, ha di nuovo superato lo spazio disponibile sui lettori mp3.
Quando i due Ipod non sono più stati sufficienti, però, si è ripresentata la difficoltà di trovare qualcosa che avesse più spazio a disposizione fino a quando, parlando con un collega di lavoro appassionato di tecnologia e di prodotti di alta fedeltà, vengo a conoscenza del mondo dei degli “Hi-Res DAP”. Questo tipo di lettori digitali, a differenza dei normali lettori mp3, sono stati costruiti con l’intento di riprodurre la musica digitale non solo nel formato compresso dell’mp3, ma anche quella dei formati audio di alta qualità che si sono sviluppati nel corso degli anni.
Per dare un’idea di quello di cui si sta parlando bisogna sempre tenere presente che, fin dalla sua nascita, la registrazione digitale dei suoni ha avuto come caratteristica quella di trasformare prima il suono in informazione digitale, e solo dopo la trasformazione, l’informazione veniva registrata sul supporto. Questo processo ha da sempre implicato il problema di perdita di dati nel passaggio di trasformazione e questo vuol dire che la fedeltà di riproduzione del suono di una registrazione digitale è direttamente proporzionale alla quantità di informazioni che sei riuscito a registrare per una singola unità di tempo. La misura di questa quantità è il BITRATE, che è anche una misura del rapporto tra minuti di musica registrati e spazio occupato sul supporto informatico su cui la musica si trova.
- Una canzone registrata su un file MP3 con il bitrate a 128 kilobyte per secondo (o kb/sec) occuperà 1 megabyte di spazio per 1 minuto di musica registrato
- Una canzone registrata su un file MP3 con il bitrate massimo a disposizione, ovvero 320 kb/sec, occuperà 2,5 megabyte di spazio per 1 minuto di musica registrato
- Una canzone registrata su CD ha un bitrate di 1411 kb/sec, occuperà circa 11,5 Megabyte di spazio per 1 minuto di musica registrato
- Una canzone registrata su file “Audio Hi-Res”, ad oggi, può avere un bitrate fino a 49152 kb/sec, che vuol dire occupare fino ad un massimo di 384 megabyte per minuto di musica registrato.

N.B. Quando vorrai cercare dei file audio Hi-Res, vedrai che non ti daranno mai il bitrate, ma ti daranno altri due dati, ovvero: la frequenza di campionamento espressa in kilohertz (kHz) e la risoluzione espressa in Bit. Per trovare il bitrate ti basterà fare la seguente operazione: frequenza * numero di bit * numero di canali (2 quando è registrata in stereo).
Tutto questo vuol dire che i lettori digitali predisposti per l’audio ad alta risoluzione hanno dovuto svilupparsi sia per avere molto più spazio a disposizione dei normali lettori mp3 (che lavoravano solo su file audio compressi con perdita di dati) ma anche sui componenti del lettore stesso, perché dovevano essere in grado di far riprodurre fedelmente la maggior quantità di informazioni contenute nei file.
È stato esplorando quel mondo che, nel novembre del 2014, ho trovato il FiiO X5, lettore predisposto per l’audio ad alta risoluzione che, pur non avendo memoria interna, aveva la possibilità di inserire due schedine micro SD, ciascuna delle quali poteva avere 128 Gbyte di capacità.
Il fatto di avere nello stesso lettore le due schedine, mi ha di fatto consentito di non duplicare più le canzoni di alcuni artisti, come facevo prima con i due Ipod, e lo spazio complessivo a disposizione mi ha permesso di mettere per la prima volta la mia intera collezione su di un unico lettore.
L’Altra cosa che mi aveva colpito molto, però, era il fatto che se io ascoltavo un file mp3 su un’altro lettore (IPod compreso) e con determinate cuffie, poi ascoltavo lo stesso file con le stesse cuffie, ma con il FiiO X5 predisposto per l’alta risoluzione, la qualità di ascolto era decisamente maggiore ed era percepibile pure da me che, anche se sono un musicomane, non sono propriamente un audiofilo. E questa caratteristica è stata anche accentuata nelle versioni successive di quel lettore.
Intermezzo: mia moglie e la musica liquida.
Quando si parlava di lettori mp3, i punti fondamentali per mia moglie erano, da una parte, il fatto che lei non avesse quella gran quantità di musica da necessitare memorie simili a quelle che cercavo io e, dall’altra, il fatto che a lei ha sempre mal sopportato l’uso di qualsiasi tipologia di cuffia stereo per cui non è mai stata favorevole all’idea di comprarsi o di farsi regalare un lettore mp3 in quanto, a suo dire, non lo avrebbe mai utilizzato in maniera soddisfacente.
Già quando lavoravo per aggiornare gli mp3 sui due IPod, mia moglie mi guardava divertita, perché non capiva il motivo del lavoro che facevo, anche se comunque le piaceva vedermi in “modalità bimbo felice”, ma lei non ha mai sentito la necessità di ascoltare la musica in mp3 o simili, perché comunque, quando ne aveva voglia, o ascoltava molto la radio o i CD che aveva, sia che fosse in macchina o sullo stereo nel suo studio. Quando però ha dovuto comprarsi un’altra macchina, dopo la morte definitiva della Opel Agila nota in famiglia come “la peperoncina”, la macchina scelta, una Dacia Dokker nota in famiglia come “nuvoletta”, non aveva più il lettore cd a disposizione, ma solo la possibilità di ascoltare musica o tramite radio o tramite chiavetta USB, e questa cosa ha cominciato ad avvicinarla alla musica su mp3.
Atto II: la mia ultima evoluzione

Nel 2017 scopro che la FiiO aveva creato nuove evoluzioni del modello di lettore che avevo preso e, per tanto, aveva smesso di aggiornare il software della versione che avevo preso io, per cui non era più possibile aumentare lo spazio a disposizione oltre i 256 Gigabyte cosa che, a lungo andare, aveva di nuovo riproposto il problema della mancanza di spazio.
A quel punto, vedendo le due evoluzioni in questione e leggendo che l’ultima versione (ovvero il FiiO X5 Mark III) aveva a disposizione sia 32 Gigabyte di memoria interna, sia la possibilità di mettere due schede micro SD, ma questa volta da 256 Gigabyte cadauna, la mia scelta è andata senza ombra di dubbio su quello.

La cosa bella è che, proprio ultimamente, ho avuto di sentire la casa produttrice per chiedere se il lettore poteva sostenere anche una capacità maggiore delle schedine micro SD e la risposta è stata che il software del lettore era programmato per poter reggere la gestione di 2 Terabyte di dati (ovvero quasi 10 volte lo spazio che avevo a disposizione tra i due IPod che avevo preso ormai 11 anni fa.
Quindi, quando ho visto online un’offerta per le schedine micro SD da 400 Gigabyte, non ho esitato e ne ho prese due. Ed il risultato del riempimento delle due schedine è che ho 53998 canzoni su mp3 a 320 kb/sec che occupano il 75% dello spazio delle due schedine. E vista questa situazione posso dire che questo resterà il mio lettore per ancora parecchio tempo.
Tra l’altro, la prima volta che l’ho provato, ho anche proposto a mia moglie se volesse un qualcosa del genere perché, con il fatto che era basato sul sistema android, era decisamente intuitivo e facile da usare, ma mia moglie mi ha detto che, nel caso, potevo lasciarle il vecchio FiiO X5 per capire come ci si trovava, e la faccenda si è chiusa lì.
Atto III: la corruzione
In questi anni, con il fatto che il nuovo lettore ha anche le funzionalità bluetooth e wi-fi, l’ho utilizzato spesso per ascoltare musica tramite una cassa bluetooth e, quando venivano gli amici, avevo sempre modo di creare scalette da più album in fila per fare da sottofondo alla serata, senza dovermi alzare a sostituire il CD ogni volta che l’album finiva.
Quando siamo andati in ferie quest’anno, poi, è capitato che mi rendessi conto del fatto che mia moglie, in alcune occasioni, avesse anche avuto voglia di ascoltare musica nella nostra camera d’albergo usando proprio il sistema lettore Hi-Res + cassa bluetooth.
Passano poco meno di due settimane dal termine delle nostre ferie, che mia moglie mi chiama per chiedermi se il vecchio X5 avesse wi-fi e bluetooth. Visto che le rispondo che quel lettore non è predisposto per quelle funzioni, allora eccola chiedermi un consiglio su un lettore audio da acquistare. Lei avrebbe voluto un lettore che si potesse collegare ad internet via wi-fi per scaricare gli audiolibri, cosa a cui si stava appassionando ultimamente, e che avesse la funzionalità bluetooth, così da poter ascoltare gli audiolibri tramite cassa e non tramite cuffie, da lei sempre mal sopportate. In più mi aveva chiesto un lettore che avesse una quantità di spazio tale da non dover essere “svuotato e riempito” con una frequenza troppo elevata.
A questo punto le propongo direttamente lo stesso modello che io avevo preso poco meno di due anni fa, che anche se sapevo avere un prezzo che lei riteneva elevato (al momento lo vendono a 300 euro, ma quando fai ricerche nel mondo dei lettori Hi-Res trovare modelli anche da più di 1000 euro è praticamente la norma), sapevo pure che il lettore era molto buono, aveva tutte le caratteristiche da lei richieste e a livello di gestione di spazio aveva una capacità tale da consentirle di non doversi preoccupare dello spazio di archiviazione per diversi anni.
A quel punto vedi che lei fa l’ordine del lettore e della cassa dicendo “non avrei mai pensato di voler acquistare una cosa del genere, e invece… eccomi qui!”
EBBENE SÌ, ALLA FINE L’HO CORROTTA… E QUESTE SONO LE PROVE


Categorie:Ispirazioni, Vibrazioni quotidiane
allora ho trovato un nome per questo congegno diabolico: “er parola”, vsto che lo uso quasi esclusivamente per ascoltare gli audiolibri!
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